Il santuario di Montervergine

sorge nel massiccio montuoso del Partenio a circa 1270 sul livello mare e domina la città di Avellino, capoluogo della provincia.

L'abbazia di Montevergine è il più noto e venerato santuario mariano della Campania, meta di numerosi pellegrinaggi provenienti da ogni parte d'Italia, specie nel periodo estivo.

L’Abbazia fu fondata dall'eremita San Guglielmo da Vercelli intorno all'anno 1119. Egli si ritirò sul monte, detto vergine perché incontaminato, con lo scopo di vivere solo con Dio.

Tuttavia la sua solitudine non durò a lungo: presto infatti, folte schiere di pellegrini cominciarono a recarsi dall’uomo e chiedere una preghiera e una benedizione. Molti, tra cui sacerdoti, chiesero di divenire suoi discepoli. Fu necessario così provvedere alla costruzione di un ricovero per i pellegrini, di una chiesa e di un monastero per la nuova famiglia religiosa. Nacque così l’abbazia.
L’abbazia di Montevergine è raggiungibile sia tramite strada statale che sì è ricca di tornanti ma offre al turista un paesaggio assai gradevole, sia tramite funicolare che copre il percorso da Mercogliano e porta su in pochi minuti.

Giunti nel piazzale, all’estremità ovest si entra nella nuova Basilica che iniziata nel 1952 è stata aperta al culto solo nel 1961. Lo stile architettonico della Basilica è romanico: all’interno la struttura è a tre navate, il soffitto a cassettoni con doratura in oro zecchino e il pavimento in granito semilucido. In fondo alla navata centrale vi è il presbiterio, su di esso in alto vi sono due matronei. Addossato alla parete di fondo, s'innalza il nuovo monumentale trono dove è stata posta l'immagine della Madonna. Si tratta di una pittura restaurata che risale al XII sec. di cui si contendono la paternità il d’Arezzo e il Cavallini. Il trono è adornato da marmi pregiati, statue e bassorilievi di bronzo su uno sfondo di mosaico monocromo.
Dalla nuova Basilica attraverso due passaggi, a destra e a sinistra in fondo alle navate laterali, è possibile accedere all’antica Basilica che si è conservata quasi intatta.

La struttura risale alla prima metà del sec. XVII, dopo che l'antica Chiesa era crollata nel 1629. Fu iniziata dall'ab. Danuscio e terminata nel 1645 dall'ab. Giordano, su disegni dell'arch. napoletano G. Giacomo Conforti. La navata centrale è lunga e alta anche se non troppo larga. In fondo vi è il presbiterio e su di esso vi è l'altare maggiore che è di materiali molto preziosi.
A sinistra dell'altare troviamo la Cappella della Schiodazione dove fu sepolto, nel 1287, il maresciallo del regno di Sicilia Giovanni della Lagonessa. Sul lato destro, vi sono i resti del monumento funerario di Caterina, figlia del maresciallo.
La cappella del santissimo chiude la navata di destra. In questa cappella sono da notare il baldacchino, il tabernacolo e il mausoleo quattrocentesco di Caterina Filangieri, contessa di Avellino. A destra prima di uscire dalla chiesa, accanto alla sala degli ex voto, possiamo notare il corpo del "Beato Giulio", monaco di Montevergine, morto nel 1601. Il corpo, chiuso in un'urna di bronzo, si conserva da più di tre secoli e mezzo. Anche se non gli è stato riconosciuto nessun culto pubblico, i pellegrini continuano a venerarlo ed a fargli offerte.

Da visitare sono, inoltre la sala degli ex voto, che è degna di interesse e di ammirazione, e il museo dove si possono ammirare: una tomba romana dell'età imperiale (III o IV sec. d.C.)
la Madonna di S. Guglielmo, opera pittorica della seconda metà del sec. XII citata anche nei libri di storia dell'arte, il Crocifisso ligneo del XIII sec., opera di autore ignoto di scuola francese; la sedia abbaziale. Infine il pellegrino non può non osservare con meraviglia, le otto sale dedicate alla mostra del "Presepe nel Mondo" che comprende una ricca serie di Presepi di varie regioni d'Italia e di altre nazioni del mondo.