riti settennali: i battenti di Guardia Sanframondi

Guardia Sanframondi paese della provincia di Benevento oltre ad essere un grande contenitore di arte, storia, cultura è anche e soprattutto il luogo conosciuto per un evento unico al mondo: "La Festa dell'Assunta" oggi denominata "Riti Settennali di Penitenza in Onore dell'Assunta". L'evento religioso racchiude in sé gli elementi caratterizzanti la comunità guardiese che sono la fede, la cultura e la tradizione che insieme danno vita ad una manifestazione antropologica unica nel suo genere, con caratteristiche rimaste immutate nei secoli. La festa, infatti, rappresenta una realtà culturale lontana ma tuttora profondamente radicata nella comunità guardiese: quella degli antichi spettacoli itineranti delle confraternite medievali. Nell'occasione il sentimento religioso popolare tocca vette di una profonda spiritualità.

Solo da poco i Riti hanno cadenza settennale, dal momento che le migliorate tecniche agricole e le conseguenti attuali elevate condizioni economiche e culturali della popolazione hanno reso meno importante la componente propiziatoria della Festa, intesa in passato anche a scongiurare i pericoli derivanti alla collettività da carestie, pestilenze, avverse condizioni meteorologiche.

L'organizzazione della manifestazione vede chiamata in causa tutta la comunità guardiese residente e nel mondo, inoltre, per il suo carattere di enorme forza spirituale ed emotiva, vi partecipano attivamente anche larghi settori dell'intera provincia di Benevento, un ruolo attivo, infine, è ricoperto dai Comuni limitrofi di Castelvenere, S. Lorenzo Maggiore, Paupisi, Vitulano e S. Lupo.
L'organizzazione dei Riti è curata dai quattro comitati rionali: Rione Croce, Rione Portella, Rione Fontanella, Rione Piazza. Fanno parte dei rioni i deputati, i quali sono nominati per tradizione familiare o per scelta da parte degli altri membri tra i tanti collaboratori. Il termine "rione", nei Riti Settennali, si discosta completamente dal significato che ha in altre manifestazioni religiose o folcloristiche, dove il "rione" o la "contrada" assume un significato di rivalità e competitività. Il "rione" a Guardia Sanframondi rappresenta l'organo essenziale della manifestazione penitenziale, per far partecipare e dare voce a tutti senza nessuna discriminazione d'età, sesso, cultura. Ciascuno dei comitati rionali provvede all'autofinanziamento dei propri misteri mediante la raccolta di fondi necessari, presso le famiglie residenti nel proprio rione; alla elaborazione dei quadri viventi, stabilendone il tema, i costumi, gli atteggiamenti da assumere da parte degli attori; al reclutamento degli stessi. Il tutto celato sotto il più rigoroso dei riserbi.
Le fasi propedeutiche durano anche più di un anno, durante il quale l'attività dell'intera comunità viene subordinata ai preparativi.
Intorno alla metà di agosto gli sforzi compiuti fino a quel momento si traducono per sette giorni in un'impressionante processione di "Misteri", quadri plastici viventi di argomento sacro, a cui prendono parte migliaia di attori non professionisti, scelti all'interno di tutti i settori sociali guardiesi e non solo, sulla base di attentissime prove volte ad evidenziare l'aderenza al personaggio, che per ore e per giorni sotto il solleone percorrono le strade del Paese, spesso ricoperti di complicati e pesantissimi costumi, altre volte recanti gli oggetti più disparati, in atteggiamenti innaturali, scomodamente fissi, comunicando la più profonda immedesimazione nel ruolo, mai uno sguardo che non sia greve, mai un atteggiamento fuori luogo, mai un trucco discinto o approssimato.
La Festa dell'Assunta segue un cerimoniale molto complesso, dal lunedì al venerdì i quattro rioni Croce, Portella, Fontanella, Piazza tengono per l'intero Paese le proprie processioni, con i Misteri, per due giorni consecutivi ciascuno ( processioni rispettivamente di Penitenza e di Comunione ), partendo dalla chiesa rionale per giungere al Santuario dell'Assunta, dove la sosta è contrassegnata da un sermone recitato da un padre missionario, da qui la processione riprende la via del ritorno fino al punto di partenza, dove si scioglie. Ad essa prendono parte non solo gli attori che rappresentano i "Misteri", ma anche laici recanti simboli di penitenza: veli neri, corone di spine, funi annodate intorno al petto.
Altro elemento dei riti di penitenza è rappresentato dai quattro "cori rionali", i quali intonano le loro canzoni celebrative e laudative dell'Assunta appositamente predisposte.
Alla fine di ogni processione rionale, nei giorni di penitenza, troviamo "i disciplinanti", avvolti nel loro saio bianco, col viso celato sotto i cappucci, seguono muti il corteo, battendosi le spalle con catenelle metalliche, un apposito strumento denominato, appunto, "disciplina". I disciplinanti oltre ad esprimere la loro intenzione espiatrice, hanno il compito di servizio d'ordine durante la manifestazione, dal momento che le discipline che sferzano l'aria svolgono anche il ruolo fondamentale di contenimento delle folle di spettatori, che si accalcano lungo il percorso delle processioni. Molti di essi, nella processione generale della domenica, vestono un saio speciale, aperto sul petto per consentire di battersi con una spugna irta di aculei, nel corteo dove troviamo migliaia di battenti a sangue.
Il sabato, dalla chiesa dell'Annunziata, prende il via la processione del clero e delle associazioni laicali che, proceduta da una croce lignea, si dirige verso il Santuario dove ha luogo uno dei momenti più toccanti della manifestazione, " l'apertura della lastra", ossia della nicchia, in cui è riposta la statua della Madonna. Seguendo un cerimoniale complesso e denso di valori simbolici, tre diverse chiavi vengono usate dal Parroco, dal Sindaco e dal più anziano dei componenti dei comitati rionali per l'apertura della lastra.
La domenica si svolge la processione generale, alla quale partecipano contemporaneamente i quattro rioni con i loro misteri, cori, disciplinanti ed "i battenti".
I "battenti" si riuniscono di buon'ora all'interno del Santuario, nella cappella del Sangue Sparso e, quando già le strade e le piazze sono attraversate dai cortei dei misteri, dai cori, dai disciplinanti, dai fedeli, danno luogo ad un altro degli eventi straordinari della Festa: si dispongono ordinatamente al centro della navata principale del Santuario e, la tensione cresce fino al segnale convenuto dato da un coordinatore ( "fratelli in nome dell'Assunta, battetevi"), dando il via alla loro azione espiatrice incolonnandosi dietro il Mistero di San Girolamo Penitente presentato dal rione Croce.
Avviandosi lentamente in processione, i battenti si percuotono il petto per ore ed ore con la spugna irta di aculei, mentre, dietro di loro, proseguono le processioni dei Misteri e, per ultima, viene portata in processione, preceduta dal clero, la statua dell'Assunta, abbigliata nel suo abito settecentesco e ricoperta di ori e banconote donate dai fedeli.
Nei pressi della basilica di S.Sebastiano, avviene l'incontro fra battenti e la statua dell'Assunta, dove i penitenti si gettano in ginocchio e, fra le lacrime, le preghiere e le urla, si percuotono fortemente il petto. Poco dopo, essi abbandonano il corteo processionale che per altre ore percorrerà le vie del paese, disperdendosi per le strade secondarie del centro storico, liberati del loro saio macchiato di sangue, sudore e vino ( che usano di tanto in tanto per detergere le spugne lungo la processione, come anestetico-disinfettante ) prima che la statua dell'Assunta giunga in chiesa, essi consumano il loro antichissimo privilegio di portarla a spalla, per cederla ai Padri Filippini solo sul sagrato del Santuario.
Nel Santuario la statua dell'Assunta rimane ancora esposta al pubblico dei fedeli che la veglia notte e giorno per due settimane, trascorse le quali, ancora una volta con un complicatissimo cerimoniale, che in parte si svolge attraverso una processione nella piazza antistante la chiesa, fa ritorno nella sua nicchia per rimanervi per sette lunghissimi anni, durante i quali l'intera comunità e coinvolta in una serie di momenti religiosi preparatori a rinnovare i riti penitenziali in onore della Vergine Assunta.
I Riti Settennali di Penitenza, sono una manifestazione religiosa completamente diversa da tutte le altre, non ci sono luminarie, bande musicali, fuochi artificiali, bancarelle, dove il carattere penitenziale e di pura fede prevale su tutto.
Il Paese nei giorni dei Riti, conta di una popolazione di circa 15.000 abitanti rispetto agli abituali residenti che arrivano a 5.300 abitanti. Giungono, infatti a Guardia Sanframondi, gli emigranti da ogni parte del mondo ( Stati Uniti, Canada, Venezuela, Australia, Bolivia, Argentine, Europa). L'afflusso dei fedeli raggiunge il suo culmine nell'ultimo giorno della manifestazione, dove si sono arrivati a contare, nelle ultime due edizioni, circa 150.000 persone.